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Prog Will Never Die

1 LP + inserto

Edizione limitata (100 copie) con libretto aggiuntivo dove Davide Pistoni tra note introduttive e spartiti illustra i vari brani e Fabio Ferri (fonico romano di caratura) racconta la presa e la masterizzazione delle batterie, per una maggiore consapevolezza dell’ascoltatore.

(spedizione con corriere espresso e tracking inclusa)

39,00

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Il secondo disco dei Divae Project” è un progetto caratterizzato da un nume tutelare (il compianto Francesco di Giacomo), un omaggio al Banco, dove la sperimentazione, sintetizzata da un titolo mirabile (Tango Zoppo), è sostenuta con passione e conta tra gli ospiti, la presenza dei due fratelli Nocenzi…

Inside Prog Will Never Die
C’è la sperimentazione sintetizzata da un titolo mirabile (Tango Zoppo), c’è la sfida (a distanza) tra il pianismo acustico e quello elettrificato dei due fratelli Nocenzi. C’è l’esclusività delle 100 copie numerate con libretto aggiuntivo (che distingue l’edizione speciale realizzata per SUONO da quella standard della Universal) dove Davide Pistoni, tra note introduttive e spartiti, illustra i vari brani e Fabio Ferri, fonico romano di caratura, racconta la presa e la masterizzazione delle batterie; il tutto per una maggiore consapevolezza dell’ascoltatore di fronte a una musica colta, complessa ma che arriva comunque al cuore. 

LATO A
Totalmente strumentale, racconta il viaggio dai sixties a oggi di ciò che è stato definito rock progressivo. Si parte con le pulsioni etniche di origine latina per passare alla lezione dell’elettrificazione del jazz che si contamina con il funk, infine la visione sinfonico-progressiva sviluppata in un’accentuata melodia, dopo una romantica introduzione pianistica.

1 – Tango Zoppo
Unisce la musica di estrazione popolare, come il tango, utilizzando la fisarmonica, e quella industriale (vedi le percussioni iniziali) al rock (chitarra hard). Il fatto di essere disparo (11/4), quindi poco rassicurante, gli dona un aspetto oscuro che solitamente le melodie provenienti dal tango non hanno.

 2 – È pericoloso giocare con il fuoco
Quando il jazz elettrificato incontra il rock e il funky. Il brano, suonato in diretta, esplora le proposte anglofone dei primi anni ’70 con l’approccio rock e psych-prog (vedi il solo acido di sintetizzatore, che nessuno si aspetterebbe in un groove così funky). 

3 – Prog Will Never Die
Dopo aver toccato nel viaggio la stazione della cultura etnica e jazz-rock-funky ecco summa del rock progressivo, ovvero il momento sinfonico, romantico e melodico. Una minisuite che non forza sull’aspetto tecnico-esecutivo e i tempi dispari.

 

LATO B
Un omaggio in chiave originale con arrangiamenti curati ma spontanei al tempo stesso al Banco del Mutuo Soccorso, una delle icone assolute del rock degli anni ’70, non solo italiano, grazie a tre brani piuttosto diversi tra loro; la straordinarietà di due di essi (La città sottile e Bambino) risiede nel fatto che per la prima volta i due fratelli Nocenzi suonano in un disco con le canzoni del Banco del Mutuo Soccorso… che non sia opera del BMS! I testi sono dell’indimenticabile Francesco Di Giacomo e attraverso di essi si vede anche l’evoluzione stilistica di questo grande “suonatore di parole”, sia come interprete vocale che come scrittore.

1 – La città sottile
Una perla in chiaroscuro da Io sono nato libero firmata da Gianni Nocenzi. Un classico assoluto e straziante nel suo romanticismo, una canzone dimenticata, attualissima, struggente e poeticamente rabbiosa nella dura denuncia contro la guerra, tratta dal sottovalutato album del 1994.

2 – 750.000 anni fa… l’amore
Vede la presenza della violinista classica Natalia Dudynska, proveniente dall’Ucraina, che sottolinea sia le parti più rarefatte (solo violino, piano e voce) che il 7/8 nella sezione più rock, dove entra il resto del gruppo. È una delle ballate epiche del rock progressivo di sempre! Pochi possono permettersi di interpretarla…

 3 – Bambino
Incentrata sui bambini morti sotto i bombardamenti a Sarajevo, vede Vittorio Nocenzi realizzare una sorta di prefazione sonora con il pianoforte digitale, preparando un grande suono, per distinguersi da quanto fatto dal fratello che collega la prima parte di La città sottile alla terza, con uno splendido pianoforte a coda, registrato al Forward Studio di Grottaferrata.

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