Secondo capitolo di un terzetto di fuoriclasse che ormai si intendono al volo. Il leader sulla carta è il veterano Peacock, che firma ben cinque delle nove composizioni presenti, a partire dall’eloquente "Contact", in cui sfodera tutto il suo magistero: per tutta la session regna un interplay di calda e avvolgente malìa, dove ciascuno dei tre strumenti si fa ora guida ora sostegno agli altri due, con menzione particolare per il portentoso batterista Joey Baron. E’ lui difatti che spesso sollecita il finissimo tocco al piano di Copland, nel variare intensità ed atmosfere, come avviene per i due inflazionati standards rimanenti: "Spartacus Love Theme" e "Blue in Green", sono brani che rimandano inevitabilmente ai trii di Evans e Bley, dove i nostri si posizionano allo stesso livello di formidabile cantabilità dei loro strumenti. Musica dalla nobile filigrana.