Un disco dedicato a Sirio (l’astronomia per Bergonzi è materia fiorente), che funge come ampio sguardo dedicato alla storia dello strumento come fonte di ispirazione, in questi otto originali che partono dal classico bop degli anni’60 per arrivare alle evoluzioni rappresentate da Charles Lloyd e Wayne Shorter. Ma Bergonzi è ben consapevole della propria originalità seppur ne condensi l’archetipo del saxmen per eccellenza, con un suono pieno e fluido, legato ad improvvisazioni molto vivaci melodicamente e di roboante leggibilità (Pleiades, Live Stream), qui evidenziate magnificamente dal suo impareggiabile Selmer, la cui provenienza certificata è proprio di quegli anni ruggenti ed irripetibili. In questo robusto quintetto, spicca il trombettista Phil Grenadier, fratello del più celebre Larry, il cui tono caldo ben si amalgama con l’estro del leader, ma soprattutto l’eccellente pianista danese Carl Winther, che sviluppa con Bergonzi un’intesa paritetica.