Ranestrane - A Space Odissey Part One: Monolith
Recensioni musicali

Ranestrane

A Space Odissey Part One: Monolith

Di: 
Pubblicata il: 8 Aprile 2021
Anno: 2013

Quando nel 1926 venne proiettato il primo film dotato di sonoro, in molti sostennero che l’arte del cinematografo era stata in qualche modo deturpata e guardarono con diffidenza alla straordinaria novità. Per citare Claudio Lolli, "alla fine del cinema muto si riempirono le osterie di vecchi attori poco fonogenici", ma anche di pianisti, organisti e orchestrali vari, il cui ruolo di "accompagnatori sonori in tempo reale" era diventato improvvisamente inutile. Il cinema muto però non scomparì mai completamente, e in particolare l’idea di dedicarsi alla "musicazione" in tempo reale di film privi di sonoro continuò ad attirare nel corso degli anni l’attenzione di numerosi artisti, fino ad alimentare l’ideazione di veri e propri festival e rassegne in bilico tra cinema e concerto: "cineconcerti", potremmo definirli, e così li hanno definiti le RanestRane, formazione romana nata nel 1998. Il gruppo ha infatti rivolto fin da subito la sua attenzione a questo tipo di dimensione espressiva: l’intuizione, felicissima, è stata quella di prendere in considerazione anche le pellicole in cui in realtà l’audio era già presente, e quindi di sostituire la colonna sonora pre-esistente con una nuova creazione originale. Nel 2006 esce dunque Nosferatu, il Vampiro, doppio cd contenente le musiche dell’omonimo "cineconcerto" dedicato al film di Werner Herzog Nosferatu, il Principe della Notte del 1979. Curiosamente, l’album vede la luce quasi in contemporanea con il Dracula della PFM. La filosofia dei due progetti però è radicalmente differente: quella delle RanestRane non è solo un’opera rock di pregevole fattura, in cui il gruppo non perde mai l’interesse verso la forma canzone sostenuta da un impianto testuale di alto livello, ma è anche una colonna sonora a tutti gli effetti (quella originale, ricordiamolo, fu composta dai Popol Vuh) realizzata in completa sincronizzazione con le immagini. Tra la pubblicazione di Nosferatu e l’uscita del secondo "cineconcerto" passano cinque anni, e questa volta l’opera prescelta è Shining di Stanley Kubrick, celeberrimo lungometraggio diffuso nelle sale cinematografiche nel 1980. Ora con Space Odyssey, "sonorizzazione" dedicata nuovamente a una pellicola di Kubrick, le Rane alzano il tiro: sia perché il progetto è articolato in ben tre capitoli destinati ad essere pubblicati nel corso dei prossimi tre anni, sia perché per la prima volta il gruppo accoglie al suo interno alcuni ospiti prestigiosi: in questo primo episodio, intitolato Monolith, a Daniele Pomo, Massimo Pomo, Riccardo Romano e Maurizio Meo si sono infatti aggiunti Steve Rothery e Steve Hogarth ovvero la chitarra e la voce dei Marillion. Il primo impreziosisce con il suo caratteristico suono lirico e ispirato due tracce, Materna Luna e Il Monolito di Tycho; il secondo è presente nell’inedita e riuscitissima veste di voce narrante. Il viaggio prende avvio, come da sceneggiatura, nella preistoria dell’umanità, per proiettarsi poi – attraverso il celebre lancio in aria di un osso da parte di un ominide – verso le profondità dello spazio dove orbitano gigantesche stazioni stellari. Come di consueto, le composizioni delle RanestRane inglobano sapientemente al loro interno spezzoni dei dialoghi originali del film e accompagnano in completa sintonia, oltre che sincronia, il fluire delle immagini e il ritmo del montaggio: l’arrivo del Dr. Floyd sulla base spaziale, la sua telefonata alla figlia che lo attende sulla Terra, le riunioni operative, fino alla spedizione per esaminare in prima persona il misterioso monolito nero che è stato recentemente scoperto e dissotterrato sulla Luna. L’incontro con il gigantesco artefatto e la sua improvvisa, imprevista attivazione, rappresentano il vertice sonoro ed emozionale dell’opera delle Rane, e un tuffo al cuore per l’ascoltatore…INFO(www.ranestrane.com)1. Semi (18:11)2. Fluttuerò (3:51)3. Stazione Orbitante Uno (7:48)4. Materna Luna (7:36)5. Clavius (3:45)6. Il Monolito di Tycho (9:09)Maurizio Meo bass & double bassRiccardo Romano keyboards, arp & programmingDaniele Pomo vocals, drums, percussion & fluteMassimo Pomo acoustic, classical & electric guitarsSpecial guestsSteve Rothery electric guitarSteve Hogarth narrative

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