Ecco un felice per quanto inaspettato connubio fra le atmosfere dei Messengers di Blakey e il quintetto elettrico di Miles degli anni’60. Iyer è un artista dal felice senso prospettico, i cui effetti non sono alla portata di tutti. La sua è una musica affatto semplice, ma allo stesso tempo risulta magnetica e seducente. I brani sono tutti firmati da lui, con due partner eccelsi in prima linea nei nomi di Graham Haynes (tromba, effetti), Steve Lehman (alto sax) e Mark Shim (tenore), fra i quali scorre un’avvincente empatia. La title-track ne evidenza le arditezze armoniche e le durezze timbriche nel suo incedere guizzante, mentre "Down to the wire" ha un eloquio fluido e potente, "End of the tunnel" riporta prepotentemente alle atmosfere di "In a silent way" con il tipico impasto fra piano e flicorno, lontano comunque da ogni retorica. Dinamica di grande impatto.