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Gold Note DS-10

Gold Note DS-10, un preamplificatore, streamer e amplificatore cuffie tutto italiano che guarda al futuro!
Di:A cura della redazione
Pubblicato originariamente il:

C’è una certa omologazione nel settore della musica liquida, dettata dalle ridotte soluzioni a disposizioni.
Gold Note invece no, già da anni in questo settore balla da sola e tra sforzi, qualche passo falso, nuovi sforzi, ora ha finalmente tirato fuori dal cappello il metaforico coniglio!

Con una tenacia ammirevole il costruttore italiano Gold Note ha continuato ad investire nei dispositivi per la riproduzione della musica liquida che hanno costituito e costituiscono una fetta significativa del front end offerto dalla casa: uno streamer inglobato in un amplificatore integrato e un DAC – streamer – pre che la stessa Gold Note definisce come “il più completo degli Streamer/DAC”. Non va sottovalutato come lo sviluppo di dispositivi nuovi e moderni, soprattutto che vadano al passo con i tempi, è sicuramente oneroso per ogni costruttore ma, a seconda che si tratti di un one man brand, di una piccola azienda in via di espansione oppure di una azienda che ha virato verso una dimensione “multinazionale”, le problematiche sono sempre le stesse e non è assolutamente scontato quali possano essere i risultati finali. Cambiano gli obiettivi, le competenze e sicuramente le necessità di coinvolgere i vari dipartimenti per lavorare all’unisono sui campi specifici. In più, per la realizzazione di un prodotto, soprattutto di rete, non si può pensare di cavarsela completamente da soli e occorre sempre impostare un gran lavoro di definizione dei requisiti e tener sempre sotto controllo tutto il processo di progettazione e produzione. La reattività di un piccolo imprenditore è sicuramente differente dalle risorse che può mettere in campo una grande ditta, ma non è questo l’ingrediente del successo, anzi: servono entrambi più un pizzico di intuito, ingegno, fortuna! Ormai da qualche anno Gold Note sta subendo una trasformazione interna all’azienda che in un certo senso passa dalla direzione del fondatore Massimo Aterini ad una impostazione molto più aperta, in cui i vari dipartimenti interni di sviluppo, produzione, approvvigionamento e promozione comunicano tra loro in modo molto efficiente mantenendo sempre al vertice le intuizioni e le direttive del “capo” che, in questa nuova riorganizzazione, si può considerare il Deus Ex Machina, sollevato però da tutte quelle incombenze che possono rallentare lo sviluppo produttivo. L’azienda, oggi, conta oltre trenta persone che, abbinate al settore in cui opera il costruttore, stabiliscono una caratura da “azienda di grandi dimensioni” pur nell’alveo Hi-end in quanto, come per tutti i mestieri odierni, si richiedono competenze sempre più ampie e approfondite e, pertanto, non ci si può più adagiare sulle singole esperienze passate. Gran parte del lavoro di progettazione e realizzazione viene fatto in azienda ma altrettanto viene fatto all’esterno per cui la pianificazione e soprattutto le idee chiare sugli obiettivi sono fondamentali, considerando che le lavorazioni condotte direttamente in Italia hanno costi e oneri decisamente più impegnativi che in altri Paesi.

Tutto parte dallo streamer

La progettazione di uno streaming di rete, in particolare, costituisce il banco di prova che totalizza il massimo punteggio in merito a incidenti di percorso, trabocchetti vari, modifiche in corso d’opera e soprattutto dipendenza da un settore in via di sviluppo costituito da attori molto differenti fra loro che non sempre hanno lo stesso protocollo di intesa. Sono passati i tempi in cui in un amplificatore integrato le specifiche erano sulle caratteristiche dello stadio di ingresso per il linea, il phono e quelle relative al sintonizzatore della radio! Ed è per questo motivo che, a partire dallo sviluppo dei primi prodotti di rete, Gold Note si avvale di Converse Digital per la fornitura dei moduli di rete e della app di base per la gestione dei contenuti ma al contempo ha sviluppato una serie di add-on con cui un dispositivo come il DS-10 viene gestito nella sua totalità, sfruttando anche al meglio il display anteriore per la visualizzazione delle informazioni relative al funzionamento e lo stato del dispositivo. Anzi, da un certo punto di vista è encomiabile che Gold Note sia uno dei pochi ad aver scelto di non visualizzare i metadati dei brani in riproduzione sullo schermo (ad esempio la copertina e altre info) ma di agevolare l’utilizzo del dispositivo spegnendo il display, se lo si vuole. Tanto è chiaro che per l’uso in streaming c’è assolutamente bisogno di uno strumento esterno, l’app o altro sistema come, ad esempio, Roon, che comunque usa sempre una app! Naturalmente in caso di utilizzo con un ingresso analogico oppure digitali quel che serve è la regolazione del volume e la selezione degli ingressi, con al massimo l’indicazione del formato digitale in riproduzione.

Sostanza e usabilità

L’idea di come un dispositivo debba essere concepito deve essere chiara fin dai primi passi e nel caso del DS-10 vediamo che alcuni requisiti sono “granitici” fin da subito. Se l’aspetto risulta messo, forse, in secondo piano rispetto a quello del DAC e dello streamer puro, considerando che il DS-10 è anche un preamplificatore analogico e un amplificatore per cuffie, si apprezza in particolar modo la presenza non di uno ma di due regolazioni indipendenti del livello di uscita linea e di quello dell’uscita cuffia; una chicca, una cosa veramente utile e soprattutto rara da incontrare e che, considerato che deve essere gestita anche da una integrazione con l’app di controllo remoto del dispositivo, diventa un requisito fondamentale da portare avanti in tutto il percorso di progettazione. La cosa importante è che l’intervento sul livello tramite l’app agisce sulla regolazione interna alla macchina e non a livello digitale sul formato in riproduzione. Pur in un mobile di dimensioni ridotte, il DS-10 si può considerare a tutti gli effetti un hub digitale e analogico grazie all’ingresso linea (seppur nel formato mini jack da 3,5 mm); per quel che riguarda l’ambito digitale, gli ingressi hanno una ampia dotazione, a partire dai due ottici che, in caso di necessità, consentono l’integrazione rapida e veloce, ad esempio con dispositivi meno Hi-Fi ma dai quali si può ascoltare musica o anche l’audio dei film, solo stereo ma comunque in modo molto godibile. Ampie le possibilità di regolazioni e ottimizzazioni di alcuni parametri di funzionamento, alcuni che riguardano i filtri digitali abbinati al DAC altri, invece, che vanno a modificare la corrente di alimentazione del chip che inducono alcune sfumature al suono e, quando abbinati ai filtri, consentono di scegliere l’equilibrio timbrico più soddisfacente anche in funzione delle caratteristiche dell’impianto. Da un certo punto di vista è come se si scegliesse una modalità di “equalizzazione impropria” del sistema ma da un altro, considerato le innumerevoli variabili in gioco e soprattutto i cambiamenti dei formati e delle modalità di riproduzione, la scelta di ottimizzare alcuni parametri diventa un’opportunità a patto che non si trasformi per l’utente in una malattia! D’altronde, molti costruttori che non forniscono alcuna scelta in realtà l’hanno già fatta per voi in quanto hanno selezionato uno dei filtri standard all’interno di quelli presenti nel chip DAC! In questo caso, se non si vuole entrare nel gorgo delle ottimizzazioni, basta sceglierne uno e non toccare nulla, alla stregua degli dispositivi che non danno possibilità di scelta! Altro elemento fondante, l’idea che un dispositivo come questo possa esondare la dimensione del pacchetto chiuso tipica degli all in one: per il DS-10 è disponibile una super alimentazione induttiva esterna (4 trasformatori di cui 3 dedicati alla sezione di alimentazione e 1 al filtro induttivo – Filtro Gold Note Dual Choke Design per rimuovere le impurità e le interferenze della linea elettrica) pensata per consentire un upgrade del dispositivo non indifferente e che esorcizza, insieme alla possibilità di utilizzare il DS-10 all’interno di un sistema di biamplificazione passiva (parleremo di entrambe nel prossimo numero di SUONO), le paure tipiche dell’appassionato nei confronti delle soluzioni “a pacchetto”.

Ascolto

Dal punto di vista sonoro, nonostante siano disponibili le opzioni di tuning, la timbrica del DS-10 è abbastanza ben definita e gradevole, con una impostazione che privilegia la gamma media, calda corposa e proiettata in avanti ma comunque integrata con il resto della scena. Ampia anche l’estensione in frequenza, soprattutto in gamma bassa, con una ottima estensione e punch e che non scade mai nel rigonfiamento, anche in condizioni di acustiche ambientali critiche. Il timbro risulta levigato, ma al contempo molto dettagliato senza mai tendere all’affaticamento anche con programmi molto complessi e dinamici. Ne benefica una scena sonora credibile al centro della quale si trovano proiettati strumenti e artisti in maniera molto credibile, anche grazie a una scansione sia del ritmo che dei piani sonori eccellente.

Conclusioni

Nel giudizio complessivo pesa un “fattore di concretezza” davvero in crescita rispetto ai prodotti di qualche anno fa: ormai da vari anni la casa toscana ha lavorato per costruirsi una reputazione di tutto rispetto, adottando un atteggiamento esterofilo nell’accezione più positiva del termine: offrendo cioè ai suoi partner in tutto il mondo l’organizzazione e la comunicazione che ci si aspetta da un attore top del mercato, tutte cose difficili se non impossibili (o perlomeno che difficilmente si vedono) in altri costruttori del nostro Paese, stretti da una dimensione artigianale quando non da one man brand, lontana dai fasti che furono per l’elettronica nazionale che risalgono ormai agli anni ’70. Per tutte queste cose, un plauso va tributato all’azienda quasi a prescindere… Ma, per tornare all’oggetto di questo test, va sottolineata tanto l’originalità di questo piccolo dispositivo in formato mini che la sua versatilità, senza dimenticare la propensione a sviluppi e implementazioni. Così dovrebbe essere sempre!

Retro

Le uscite linea sono disponibili sia in RCA che in XLR. A fianco della vaschetta IEC la connessione DIN per l’alimentatore dedicato. Nella parte inferiore tutti gli ingressi digitali, compresi quelli di servizio. La connessione USB Host per la connessione di una memoria di massa non risulta di facile accesso. Nonostante l’esiguo spazio a disposizione la disposizione è molto razionale ed eccellente la qualità dei connettori.

Grafici

La risposta in frequenza mostra una attenuazione all’estremo superiore con una pendenza dolce ma che inizia l’effetto in banda audio con i 20 kHz a -0,5 dB e i 45 kHz a -3 dB. Il filtro è presente in tutti i formati riprodotti e anche all’ingresso analogico, se pur meno accentuato. Il tappeto di rumore è molto basso e privo di particolari interferenze, si notano solo alcune componenti spurie comunque di livello poco significativo. La distorsione armonica mostra contributi apprezzabili anche se con un buon decadimento, mentre nella IMD sono visibili i contributi simmetrici ai due toni di sollecitazione comuni a tutti i formati riprodotti.

Display

Il DS-10 ha la possibilità di essere configurato anche al volo per poter passare dalla modalità DAC a quella di preamplificatore oppure di ampli cuffia utilizzando i comandi sul frontale, l’app oppure il telecomando. Anche l’accesso al fine tuning è possibile in remoto, il che semplifica molto le procedure per apprezzare differenze fra i filtri digitali e altre opzioni messe a disposizione da Gold Note, anche se in certi casi si tratta più di sfumature che altro. La app consente una eccellente gestione dei contenuti presenti nella propria rete che si interfaccia anche con i media server DLNA: è presente la ricerca all’interno delle voci predefinite e il caricamento dell’intera lista, anche se la prima volta non è del tutto immediato, carica anche le copertine e offre uno scrolling rapido e consente anche la ricerca testuale. L’interfaccia grafica, incline al “dark mode”, è chiara intuitiva e, nonostante racchiuda molte funzioni di gestione dei contenuti e di setup del dispositivo, è funzionale e reattiva. All’interno della sezione di controllo del dispositivo, gran parte delle informazioni visualizzate sul display vengono replicate sulla app, dove i comandi touch offrono immediatezza e reattività. Anche la gestione dei servizi streaming, nonostante dipenda dalle specifiche e dalle opzioni imposte da ogni singolo fornitore, risulta abbastanza godibile, anche se Gold Note ha in agenda lo sviluppo di una connessione diretta alle app di gestione dei contenuti come Qobuz e concorrenti servizi di streaming, per esaltare l’esperienza d’uso nativa. Immediato l’utilizzo tramite Roon, che consente anche alcune personalizzazioni del dispositivo ma non così ricche come quelle accessibili dall’app.

Interno

Scheda tecnica

Streaming Player Gold Note DS-10
Prezzo: € 2.490,00
Dimensioni: 22 x 8 x 26 cm (lxaxp)
Peso: 4 Kg
Distributore: Akamai s.r.l.
Via della Gora, 6 – 50025 Montespertoli (FI)
Tel.+39 0571 675005 – Fax
https://www.goldnote.it

Formati audio compatibili: PCM, AIFF, WAV, FLAC, WMA Display: LCD Tipo: stereo Tecnologia: a stato solido Risp. in freq. (Hz): 20 – 20.00 ±0,1 dB THD (%): 0,001 S/N (dB): 125 Uscite analogiche: 1 RCA (1 mV/50 kOhm) 1 XLR Ingressi digitali: Ottico (2), Coassiale (1), XLR (1), USB High resolution (1), Ethernet (1), WiFi (1) Convertitore D/A: PCM nativo e DSD 64/128, tramite DoP e PCM Sistema di conversione D/A: 32 bit – 384 kHz Accessori e funzionalità aggiuntive: Telecomando, Ingresso cuffia Note: controllo volume ON/OFF da telecomando. 1 porta USB-A per alimentare memorie flash USB e HDD, formattato FAT32/NTFS con DSD64 e PCM fino a 24bit/192kHz. LAN/WLAN WiFi tramite presa RJ45 e antenna per riproduzione nativa e DoP DSD 64/128/256/768

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